Il 13 giugno 2021 la legge COVID-19 è stata accolta dal 60 per cento dei votanti. Poiché è stato lanciato un referendum contro la sua modifica del 19 marzo, saremo chiamati a votare anche su questa.

Contesto
La pandemia di COVID-19 ha costretto il Consiglio federale a intervenire in modo rapido e capillare per proteggere le persone e le imprese. Per questa ragione, all’inizio il Governo ha dovuto in parte ricorrere al diritto di necessità. Dal settembre 2020, quando il Parlamento l'ha adottata, la legge COVID-19 dispone i provvedimenti aggiuntivi che il Consiglio federale deve attuare per far fronte alla pandemia e limitare i danni economici. In risposta all’evoluzione della crisi, la legge è stata modificata più volte. A seguito di un referendum, il 13 giugno 2021 il Popolo ha approvato la legge con il 60 per cento dei voti. Il 28 novembre una parte della legge sarà sottoposta di nuovo al voto del Popolo, essendo stato chiesto un altro referendum. Si tratta nello specifico degli adeguamenti decisi dal Parlamento nel marzo 2021.
Il progetto
Con la modifica legislativa del marzo 2021, il Parlamento ha esteso gli aiuti finanziari a chi aveva ricevuto un sostegno troppo limitato o non ne aveva ricevuto nessuno. Il sistema di tracciamento dei contatti è stato ulteriormente sviluppato al fine di interrompere le catene di contagio ed è stato stabilito che la Confederazione avrebbe promosso i test COVID-19 e ne avrebbe coperto i costi. Inoltre, il Parlamento ha istituito la base legale per il certificato COVID che aveva chiesto di rilasciare alle persone guarite, vaccinate o sottoposte a test, al fine di agevolare i viaggi all’estero e consentire lo svolgimento di determinati eventi.
Nel corso della pandemia è emersa la necessità di aumentare gli aiuti finanziari. Le modifiche della legge COVID-19 ne tengono conto. Concretamente votiamo sui seguenti provvedimenti finanziari:
- estensione degli aiuti finanziari nei casi di rigore ad altre imprese che hanno dovuto interrompere temporaneamente l’attività a causa della pandemia o hanno subito una notevole diminuzione della cifra d’affari;
- estensione dell’indennità di perdita di guadagno ai lavoratori indipendenti; diritto all’indennità di perdita di guadagno per il coronavirus per chi ha registrato una diminuzione della cifra d’affari del 30 per cento anziché, come in precedenza, del 40 per cento;
- estensione dell’indennità per lavoro ridotto al fine di evitare licenziamenti e salvare posti di lavoro;
- indennità giornaliere supplementari dell’assicurazione contro la disoccupazione per le persone disoccupate;
- indennizzi per eventi pubblici d’importanza sovracantonale che non hanno potuto o non possono avere luogo a causa del coronavirus;
- condizioni meno severe per gli aiuti finanziari stanziati ai club delle leghe sportive professionistiche;
- estensione degli aiuti finanziari alle istituzioni per la custodia di bambini complementare alla famiglia che hanno dovuto chiudere a causa del coronavirus; saranno sovvenzionate anche istituzioni pubbliche;
- estensione agli artisti indipendenti degli aiuti finanziari destinati al settore della cultura e agli operatori culturali;
- compensazione delle perdite pubblicitarie subite dalle stazioni radiofoniche e televisive private sino a un determinato importo.
Il sistema di tracciamento dei contatti è disciplinato dalla legge sulle epidemie ed è già oggi di competenza dei Cantoni. Con un’integrazione della legge COVID-19, la Confederazione è stata incaricata di garantire, in collaborazione con i Cantoni, un sistema di tracciamento dei contatti funzionante, operativo in tutta la Svizzera e che assicuri la protezione dei dati. La Confederazione può obbligare i Cantoni a migliorare il tracciamento delle infezioni, indennizzandoli per i provvedimenti adottati.
Il Parlamento ha istituito la base legale per un certificato COVID riconosciuto a livello internazionale. Il certificato, il cui uso è volontario e aperto a tutti, consente di documentare in modo uniforme e non falsificabile l’avvenuta vaccinazione anti-COVID-19, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un test. Anche altri Paesi e l’UE hanno creato un simile documento e alcuni lo impiegano nella vita quotidiana in modo più ampio rispetto alla Svizzera. Il certificato facilita, quindi, non solo i viaggi all’estero, bensì anche le attività sul posto. Nel nostro Paese riduce il rischio epidemiologico di determinati eventi, permettendone così lo svolgimento. Se la situazione dovesse nuovamente peggiorare, l’utilizzo del certificato potrebbe anche contribuire a evitare di dover imporre chiusure, come successo nella primavera del 2020 o nel primo semestre del 2021. Fino all’estate del 2021 sono stati rilasciati circa 6,5 milioni di certificati
Gli adeguamenti del marzo 2021 offrono inoltre alcune facilitazioni alle persone vaccinate o guarite, in quanto il pericolo di trasmissione è molto più ridotto. Non sarà quindi necessario che si sottopongano a quarantena dopo essere entrate in contatto con una persona risultata positiva al test.
Gli adeguamenti della legge COVID-19 del marzo 2021 precisano le modalità di finanziamento dei test COVID-19 da parte della Confederazione, la quale dovrà promuoverli e farsi carico dei costi non coperti.
La legge consente al Consiglio federale non solo di acquistare materiale medico importante bensì anche di farlo produrre. Su tale base l’Esecutivo ha incaricato l’Ufficio federale della sanità pubblica e Innosuisse di attuare un programma con scadenza a fine 2022 destinato a promuovere lo sviluppo e la produzione di medicamenti anti-COVID-19.
Il Parlamento ha deciso che oltre alle firme per i referendum anche quelle per le iniziative popolari potranno temporaneamente essere depositate senza attestazione del Comune. Con questa modifica si intende garantire i diritti democratici fondamentali in una situazione come quella attuale, in cui è più complicato raccogliere firme.
La modifica del 19 marzo 2021 ha imposto alcuni obblighi supplementari al Consiglio federale. Oltre a dover coinvolgere maggiormente i governi cantonali nella sua politica di crisi, è chiamato a limitare al minimo le restrizioni delle attività economiche e sociali. Confederazione e Cantoni devono quindi sfruttare al meglio le possibilità offerte da test, vaccinazioni e dal sistema di tracciamento dei contatti.
Argomenti
Comitato referendario: Per i comitati, la modifica del marzo 2021 è inutile ed eccessiva. A loro parere, le leggi vigenti sono sufficienti per proteggersi dal coronavirus e da altre malattie. Inoltre, la modifica di legge creerebbe una frattura della Svizzera e comporterebbe una sorveglianza di massa di tutti i cittadini.
Consiglio federale e Parlamento: La legge COVID-19, modificata più volte, consente di proteggere meglio le persone e le imprese. Gli adeguamenti del marzo 2021 estendono gli importanti aiuti economici e garantiscono la continuità del sostegno. Il certificato COVID semplifica i viaggi all’estero e permette lo svolgimento di determinati eventi.
Risposte a domande frequenti
La domanda che figura sulla scheda di voto riprende il titolo ufficiale dell’atto normativo del Parlamento. Il titolo adottato dalle Camere federali è determinante per la formulazione della domanda che figura sulla scheda perché permette di identificare in modo univoco l’oggetto su cui si vota. Una descrizione precisa dell’oggetto è fornita nelle spiegazioni del Consiglio federale. In quelle sulla modifica della legge COVID-19, il certificato COVID è menzionato a più riprese ed è descritto in modo dettagliato su che cosa si vota.
Con la modifica del 19 marzo 2021 della legge COVID-19, il Parlamento ha esteso gli aiuti finanziari a chi fino a quel momento non ne aveva potuto beneficiare o ne aveva potuto beneficiare in misura insufficiente. Il sistema di tracciamento dei contatti per interrompere le catene di contagio è stato ulteriormente sviluppato ed è stato stabilito che la Confederazione può promuovere lo svolgimento dei test COVID-19 e assumerne i costi. Inoltre, il Parlamento ha istituito la base legale per il certificato COVID.
Il Popolo ha già votato una volta sulla legge COVID-19: il 13 giugno 2021 si è espresso sulla versione del 25 settembre 2020, contro la quale era stato lanciato il referendum, accettandola con una maggioranza del 60 per cento. In seguito è stato lanciato un secondo referendum contro la modifica del 19 marzo 2021 ed è su questa che il Popolo è ora chiamato a votare.
No, non votiamo nuovamente sulla legge COVID-19, ma soltanto sulla sua modifica del 19 marzo 2021.
Sì, il referendum può essere lanciato contro ogni modifica di legge proposta dal Parlamento, raccogliendo almeno 50 000 firme entro 100 giorni.
In seguito allo scoppio della pandemia di COVID-19, il Consiglio federale si è visto costretto ad agire rapidamente e ad adottare provvedimenti di ampia portata per proteggere le persone e le imprese. Inizialmente è ricorso in parte al diritto di necessità. Da quando il Parlamento l’ha adottata, la legge COVID-19 definisce i provvedimenti supplementari che il Consiglio federale può attuare per far fronte alla pandemia e limitare i danni economici. In risposta all’evoluzione della situazione epidemiologica, la legge è stata adeguata a più riprese.
La legge COVID-19 è stata elaborata seguendo la normale procedura democratica, e questo vale anche per la modifica del 19 marzo 2021. La legge adottata dal Parlamento definisce linee guida chiare per il Consiglio federale, permette una gestione comune della crisi e garantisce la partecipazione democratica.
Concretamente votiamo sui seguenti provvedimenti finanziari:
- estensione degli aiuti finanziari nei casi di rigore ad altre imprese che hanno dovuto interrompere temporaneamente l’attività a causa della pandemia o hanno subìto una notevole diminuzione della cifra d’affari;
- estensione dell’indennità di perdita di guadagno ai lavoratori indipendenti; diritto all’indennità di perdita di guadagno per il coronavirus per chi ha registrato una diminuzione della cifra d’affari del 30 per cento anziché, come in precedenza, del 40 per cento;
- estensione dell’indennità per lavoro ridotto al fine di evitare licenziamenti e salvare posti di lavoro;
- indennità giornaliere supplementari dell’assicurazione contro la disoccupazione per le persone disoccupate;
- indennizzi per eventi pubblici d’importanza sovracantonale che non hanno potuto o non possono avere luogo a causa del coronavirus;
- condizioni meno severe per gli aiuti finanziari stanziati ai club delle leghe sportive professionistiche;
- estensione degli aiuti finanziari alle istituzioni, anche a quelle pubbliche, per la custodia di bambini complementare alla famiglia che hanno dovuto chiudere a causa del coronavirus;
- estensione agli artisti indipendenti degli aiuti finanziari destinati al settore della cultura e agli operatori culturali;
- compensazione delle perdite pubblicitarie subìte dalle stazioni radiofoniche e televisive private sino a un determinato importo.
Per restare al passo con l’evoluzione della situazione epidemiologica, oltre alle disposizioni sui provvedimenti finanziari, il 19 marzo 2021 il Parlamento ha incluso nella legge anche i punti seguenti: ha istituito la base legale per il certificato COVID, sviluppato ulteriormente il sistema di tracciamento dei contatti e disciplinato la promozione dei test COVID-19 e l’acquisto e la produzione di materiale medico importante. Inoltre, con la modifica, le persone vaccinate o guarite sono esentate dall’obbligo di quarantena in caso di contatto con una persona risultata positiva al test.
La votazione concerne unicamente gli adeguamenti del 19 marzo 2021. Le altre disposizioni della legge COVID-19 restano in vigore indipendentemente dall’esito dello scrutinio. Se il Popolo li respingerà, gli adeguamenti cesseranno di applicarsi un anno dopo l’entrata in vigore, ossia il 19 marzo 2022. Questo riguarderebbe, per esempio, le indennità giornaliere supplementari per le persone disoccupate, l’estensione dell’indennità per lavoro ridotto o l’indennizzo per gli organizzatori di eventi. Inoltre, non sarebbe più possibile rilasciare certificati COVID, neanche per i viaggi all’estero. E non sarebbero più possibili nemmeno i programmi per la promozione della produzione di materiale medico importante.
L’articolo 165 capoverso 2 della Costituzione federale stabilisce che le leggi dichiarate urgenti per cui è chiesta la votazione popolare decadono un anno dopo la loro adozione da parte dell’Assemblea federale se nel frattempo non sono state accettate dal Popolo.
Dati i continui sviluppi della pandemia, questo è difficile da prevedere. È quindi possibile che anche nel marzo del 2022 avremo ancora bisogno della legge o di alcuni dei provvedimenti che dispone. Un NO agli adeguamenti metterebbe a repentaglio e limiterebbe il nostro comprovato sistema di gestione della crisi.
No, al contrario. Per combattere la pandemia, il Consiglio federale si basa principalmente sulla legge sulle epidemie, che consente di adottare provvedimenti come l’obbligo di indossare la mascherina sui trasporti pubblici, la chiusura di determinate strutture o il divieto di organizzare eventi. Questi provvedimenti potranno essere mantenuti o reintrodotti anche se la modifica della legge COVID-19 dovesse essere respinta. È grazie al certificato COVID, le cui basi legali sono state istituite con la modifica del 19 marzo 2021, che possono essere impedite le chiusure.
No, l’articolo 3 capoverso 5 della legge COVID-19 rimane in vigore e fornisce una base legale formale sufficiente per i test gratuiti.
La limitazione d’accesso a vari luoghi alle persone vaccinate, guarite o risultate negative al test è disciplinata dalla legge sulle epidemie e potrebbe continuare ad essere applicata. La Confederazione, però, non potrebbe più mantenere l’attuale sistema basato sul certificato COVID. In assenza di un certificato unitario e non falsificabile (grazie al codice QR e all’applicazione di verifica), eseguire controlli sul posto risulterebbe troppo difficile e quindi non sarebbe praticamente più possibile.
Il certificato COVID facilita i viaggi e i soggiorni all’estero e permette lo svolgimento di determinati eventi. È sicuro, volontario e accessibili a tutti: chi non è vaccinato o non è guarito può sottoporsi al test. Senza il certificato viaggiare sarebbe molto più difficile. Inoltre, a seconda dell’evoluzione della pandemia, dovrebbero essere proibiti grandi eventi pubblici e si dovrebbe addirittura esaminare la possibilità di nuove chiusure.
Se viene a cadere la base legale, la Confederazione non potrà più gestire questo sistema: non potrà più rilasciare certificati né mantenere i sistemi necessari per la loro verifica. Questo significa che il certificato non potrà più essere utilizzato a partire dal 20 marzo 2022. I certificati già rilasciati continueranno però a essere validi.
No, l’impiego del certificato cesserebbe soltanto il 20 marzo 2022.
In teoria sì, ma senza l’attuale sistema di gestione del certificato, la verifica non si potrebbe più basare su un sistema unitario a prova di falsificazione. Un’alternativa potrebbe essere la messa a disposizione di un sistema da parte di fornitori privati, ma con molta probabilità questo comporterebbe la messa in circolazione di una molteplicità di attestati privati, ognuno dei quali necessiterebbe della propria applicazione di verifica. Questa alternativa sarebbe pertanto pressoché impossibile da attuare.
Sì, ma non subito. Il Parlamento potrebbe istituire una nuova base legale per il certificato nella legge sulle epidemie. Tuttavia contro questa decisione potrebbe essere lanciato il referendum.
No, non c’è alcun modo di eliminare i certificati già rilasciati dai cellulari degli utenti.
Probabilmente no. Qualora venisse a cadere la base legale, la Svizzera non potrà più riconoscere i certificati rilasciati dall’UE, che a sua volta potrebbe non più riconoscere i certificati svizzeri. Oggi l’UE e la Svizzera riconoscono i rispettivi certificati.
Il certificato COVID semplifica i viaggi e i soggiorni all’estero, permette lo svolgimento di determinati eventi e previene le chiusure. È sicuro, volontario e accessibile a tutti: chi non è vaccinato o non è guarito può sottoporsi al test. Non sussiste alcun obbligo vaccinale.
Nel traffico internazionale viaggiatori, il certificato potrebbe continuare ad essere impiegato ancora per qualche tempo, in quanto semplifica i viaggi all’estero e in Svizzera. Questo è fondamentale per un Paese come la Svizzera, caratterizzato da forti legami economici e sociali con l’estero e apprezzata destinazione turistica.
No, il certificato COVID è accessibile a tutti. Permette di documentare in modo unitario e non falsificabile l’avvenuta vaccinazione contro la COVID-19, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un test. Chi non è guarito o non è vaccinato può sottoporsi al test.
No, il tracciamento dei contatti è disciplinato nella legge sulle epidemie. La modifica della legge COVID-19 ne prevede soltanto l’ulteriore sviluppo e il miglioramento.
Con un’integrazione della legge COVID-19, la Confederazione è stata incaricata di garantire, in collaborazione con i Cantoni, un sistema di tracciamento dei contatti affidabile e funzionante in tutta la Svizzera che assicuri la protezione dei dati. La Confederazione può obbligare i Cantoni a migliorare il tracciamento delle infezioni, indennizzandoli per i costi che ne conseguono.
Dato che sono meno contagiose, queste persone non dovranno più sottoporsi a quarantena dopo essere entrate in contatto con una persona risultata positiva al test.
Ultima modifica 22.11.2021
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