Consiglio federale e Parlamento a favore della proroga di parte della legge COVID-19
Berna, 02.05.2023 - Il 18 giugno 2023 gli aventi diritto di voto saranno chiamati a esprimersi sulla proroga di una parte della legge COVID-19. Nel dicembre del 2022, il Parlamento aveva prorogato alcuni provvedimenti fino alla metà del 2024 per consentire alle autorità di reagire rapidamente e senza ricorrere al diritto di necessità per proteggere le persone particolarmente a rischio e prevenire il sovraccarico del sistema sanitario in caso d’emergenza. Contro la proroga è stato indetto il referendum.
Quando, nel 2020, la pandemia di COVID-19 ha raggiunto la Svizzera, il Consiglio federale si è visto costretto a intervenire rapidamente, fondandosi sulla legge sulle epidemie e sul diritto di necessità. Adottando la legge COVID-19, il Parlamento ha poi istituito una base legale di durata limitata che ha permesso di proseguire la lotta contro la pandemia e di attutirne le conseguenze economiche senza dover ricorrere al diritto di necessità. Da allora il Popolo si è pronunciato due volte sulla legge, approvandola in entrambi i casi.
Per consentire alle autorità di reagire rapidamente e senza ricorrere al diritto di necessità per proteggere le persone particolarmente a rischio e prevenire il sovraccarico del sistema sanitario in caso d’emergenza, nel dicembre del 2022 il Parlamento ha prorogato la validità di una parte della legge COVID-19 fino alla metà del 2024. Nonostante nel corso del 2022 la pandemia si sia notevolmente affievolita, non sono possibili previsioni attendibili sull’evoluzione della situazione. Il coronavirus è ancora tra noi e resta imprevedibile. La comparsa di una variante pericolosa non può essere esclusa.
Rapido accesso a nuovi medicamenti contro la COVID-19
Grazie alla proroga, si potrà continuare a importare e mettere in commercio nuovi medicamenti contro la COVID-19 non ancora omologati in Svizzera. In virtù di questa disposizione, dal settembre del 2020 si è potuto disporre di diversi medicamenti che hanno permesso di curare persone particolarmente esposte al rischio di un decorso grave della malattia.
I Cantoni possono continuare a rilasciare certificati COVID con il sistema della Confederazione, soprattutto se necessario per i viaggi all’estero. La Confederazione può inoltre obbligare i datori di lavoro a proteggere le persone particolarmente a rischio, consentendo loro per esempio di lavorare da casa. In caso di eventuali chiusure delle frontiere può permettere ai frontalieri di continuare a entrare in Svizzera. In questo modo si intende in particolare garantire l’operatività degli ospedali delle regioni di confine. Se necessario, potrebbe essere riattivata l’app SwissCovid.
Per garantire l’applicazione immediata delle disposizioni in caso di necessità, la proroga della legge COVID-19 è stata dichiarata urgente ed è entrata subito in vigore. Contro la proroga è stato indetto il referendum. In caso di no alle urne, tutte le disposizioni prorogate decadranno a metà del dicembre del 2023.
Gli argomenti del comitato referendario
Secondo il comitato, prorogare la legge COVID-19 è inutile e dannoso. La Confederazione, questo l’argomento, ha dichiarato conclusa la pandemia e revocato tutte le restrizioni. Ciò nonostante, la legge consente di reintrodurre in qualsiasi momento un certificato e altri provvedimenti discriminatori. Un no alla proroga permetterebbe di ricompattare una società divisa e di tornare alla normalità.
Gli argomenti di Consiglio federale e Parlamento
Secondo il Consiglio federale e il Parlamento, la legge COVID-19 ha dato buoni risultati. Nonostante la pandemia si sia notevolmente affievolita, ritengono comunque opportuno prorogarne talune disposizioni. Attualmente non è più applicata quasi nessuna delle disposizioni della legge. In caso di grave peggioramento della situazione, tuttavia, per proteggere le persone particolarmente a rischio e prevenire il sovraccarico del sistema sanitario, Confederazione e Cantoni devono poter ricorrere rapidamente e senza appellarsi al diritto di necessità a strumenti collaudati.
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