CFR - La Svizzera non dev’essere una zona franca per la propaganda neonazista

Berna, 25.10.2016 - La Svizzera non dev’essere una zona franca per i gruppi estremisti che inneggiano alla discriminazione razziale e incitano all’odio. Il concerto che il 15 ottobre scorso ha riunito a Unterwasser (SG) 5000 persone era stato organizzato da diversi movimenti che fondano la loro esistenza sull’odio razziale. Per la CFR, che pure non ritiene la censura preliminare un adeguato mezzo di prevenzione, è importante che le autorità svizzere di tutti i livelli svolgano i controlli necessari che si impongono alle manifestazioni soggette ad autorizzazione preliminare. Ed è importante anche che si dotino di strumenti efficaci per verificare che la norma penale contro la discriminazione razziale sia sempre rispettata e poter di conseguenza denunciare alle competenti autorità giudiziarie ogni violazione della legge.

Da quando il Comune di Unterwasser ha autorizzato un concerto pubblico organizzato da gruppi che inneggiano alla discriminazione razziale, la CFR constata un grande bisogno di far chiarezza sui mezzi per prevenire e, se si rivelano contrari alla legge, sanzionare simili deplorevoli eventi.


La legislazione svizzera non vieta i partiti e i raggruppamenti di estrema destra. Tuttavia, le disposizioni di legge e di ordinanza di tutti i livelli istituzionali devono permettere di prendere i provvedimenti necessari per impedire, se ciò fosse giustificato, lo svolgimento di eventi come quello descritto. In questi casi si tratterebbe in particolare dell’emanazione di divieti di entrata o del rifiuto da parte delle autorità competenti di rilasciare l’autorizzazione se vi è il rischio concreto che l’evento comprometta la sicurezza e l’ordine pubblici o se si può ritenere che nel corso della manifestazione saranno violate norme penali, per esempio quella contro la discriminazione razziale. Le autorità possono inoltre subordinare lo svolgimento di un evento a determinate condizioni o decidere di non mettere a disposizione spazi pubblici. I provvedimenti citati, tuttavia, non devono limitare ingiustificatamente e eccessivamente la libertà d’espressione.


Del resto, una strategia di prevenzione di lunga durata implica anche che le autorità politiche e giudiziarie si dotino degli strumenti necessari per sanzionare le parole e gli atti considerati come propaganda razzista e antisemita e le istigazioni all’odio che li caratterizzano. La violazione della norma contro la discriminazione razziale è perseguita d’ufficio. Quando vi è il forte sospetto che un evento pubblico autorizzato possa essere teatro di violazioni della norma penale, è importante monitorarlo con adeguati strumenti professionali per controllare se la legge sia rispettata.


La crescita degli estremismi, nel caso specifico dell’estremismo di destra, esige una vigilanza particolare da parte delle autorità. La libertà d’espressione è un diritto fondamentale, ma il diritto di non essere discriminati è altrettanto importante. La prima non deve essere utilizzata per violare il secondo.


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