Protezione dalla discriminazione & integrazione, settembre 2021

Nella rubrica «Grandangolo» vi proponiamo due interviste sugli oltre otto anni dei Programmi d’integrazione cantonali e sulla protezione dalla discriminazione nell’ambito della promozione dell’integrazione: la prima con il professor Walter Leimgruber, presidente della CFM, la seconda con Nenad Stojanović, professore borsista FNS di scienze politiche e membro della CFR.

Walter Leimgruber, presidente della CFM

L’inserimento della protezione contro la discriminazione nella promozione dell’integrazione offre molte possibilità ma comporta anche dei rischi. Qual è il Suo bilancio degli ultimi anni?

L’inserimento della protezione contro la discriminazione nella legge federale sugli stranieri e la loro integrazione e nei programmi d’integrazione cantonali (PIC) è stato un passo molto importante. Ovviamente non ha senso sostenere persone nella formazione e nell’apprendimento di una lingua se al contempo vi sono ostacoli strutturali che rendono loro difficile o addirittura impossibile accedere al mondo del lavoro e integrarsi nella società. D’altra parte, in questo quadro politico le discriminazioni sono però viste come un problema riconducibile alla migrazione e non come disuguaglianze sviluppatesi e radicatesi nella nostra società nel corso della storia. La protezione contro la discriminazione riguarda tutti gli ambiti politici, non solo la promozione dell’integrazione, che per di più è dotata di scarsi finanziamenti.

Negli ultimi anni i Cantoni hanno svolto un grande lavoro d’impostazione. Cosa possono fare in futuro per sviluppare ulteriormente la protezione contro la discriminazione?

Effettivamente sono state prese molte misure, soprattutto nell’ambito delle competenze, dell’interconnessione e della consulenza. Tuttavia la discriminazione non è un problema individuale che tocca solamente chi necessita di consulenza. In futuro sarà più importante affrontare le cause strutturali delle discriminazioni, per esempio aprendo le istituzioni – anche l’amministrazione – e abbattendo le barriere che impediscono l’accesso alla formazione, al lavoro e all’alloggio.

Come possono essere inseriti strategicamente questi obiettivi nei prossimi PIC e come dovrà essere impostata la protezione contro la discriminazione nei PIC 3?

La protezione contro la discriminazione si traduce spesso nella punizione di un atto di discriminazione individuale. Sarebbe più efficace, invece, attuare provvedimenti di prevenzione. Bisognerebbe quindi innanzitutto identificare i processi di esclusione, rilevare dati validati e infine mettere in pratica misure che favoriscano l’inclusione e la diversificazione. Ciò comporterebbe un cambiamento di prospettiva, poiché le istituzioni sarebbero obbligate a promuovere attivamente le pari opportunità per tutti.

 

Nenad Stojanović, professore borsista FNS di scienze politiche all’Università di Ginevra, membro della CFR dal 2012

In qualità di politologo e membro della CFR, secondo Lei dove bisognerebbe intervenire per rafforzare la protezione contro la discriminazione?

Bisogna potenziare le misure di lotta al razzismo nel diritto civile, poiché la situazione attuale, disciplinata dal Codice penale, presenta varie lacune, specialmente in materia di deterrenza e prevenzione.

Per i Cantoni è difficile attuare la protezione contro la discriminazione razziale attraverso la promozione dell’integrazione. Secondo Lei cosa si potrebbe fare concretamente?

Devono essere istituite commissioni cantonali contro il razzismo. Nel mio Cantone d’origine, il Ticino, le autorità cantonali hanno deciso di cancellare «la lotta contro il razzismo» dal nome della commissione cantonale per l’integrazione degli stranieri. È un passo simbolico, ma nella direzione sbagliata.

Non è possibile promuovere l’integrazione delle persone senza proteggerle contro la discriminazione razziale. Questo tipo di tutela, però, non può limitarsi alla sola promozione dell’integrazione, sebbene oggi sia ancora così. Cosa pensa si possa fare per estendere la protezione contro la discriminazione razziale?

La sensibilizzazione del corpo insegnante, specialmente nella scuola dell’obbligo, è un ambito in cui c’è ancora molto lavoro da fare.

Ultima modifica 30.09.2021

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