
Titolo: | La nozione di «razza» nel diritto svizzero |
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Editore: | Servizio per la lotta al razzismo SLR |
Autori: | Pascal Mahon, Anne-Laurence Graf, Federica Steffanini |
A causa della sua connotazione biologistica, in Europa, specialmente nel mondo germanofono, il termine «razza» è oggi un tabù. Nelle convenzioni internazionali e in Paesi come gli Stati Uniti si è invece affermato come designazione di categorie umane esistenti soltanto in quanto costrutto sociale potenzialmente discriminate. Come nella maggior parte dei Paesi europei, anche in Svizzera il termine è stato introdotto nella legislazione per vietare la discriminazione in base a caratteristiche fisiche, sociali, linguistiche, culturali, etniche o storiche. Ciò nonostante si discute regolarmente se questo sia lecito, dato che la «razza» intesa come categoria biologica è un concetto scientificamente infondato e già di per sé razzista. D’altra parte vi è però il rischio che, stralciando il termine «razza», si metta in discussione l’esistenza del razzismo e della discriminazione razziale indiscutibilmente reali subìti dalle vittime e quindi anche la necessità di combatterli. Per dare maggior fondatezza alla discussione, il SLR ha incaricato un esperto di tracciare un quadro dello stato attuale del dibattito internazionale e delle sue possibili conseguenze per il diritto nazionale.
SLR, ottobre 2019
La nozione di «razza» nel diritto svizzero (PDF, 427 kB, 16.12.2019)
Ultima modifica 19.01.2022