L'antisemitismo (ovvero l’ostilità antiebraica) designa un atteggiamento di rifiuto nei confronti di persone che si definiscono ebree o sono percepite come tali (cfr. Glossario).
Sebbene vi siano oggi diverse definizioni di antisemitismo, c’è consenso sul fatto che si tratti di un atteggiamento di ostilità nei confronti delle persone ebree. Viene quindi anche proposto di parlare di «razzismo antiebraico».
La definizione del SLR precisa e amplia la definizione operativa dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (International Holocaust Remembrance Alliance, IHRA. Cfr. Glossario & Definizione IHRA), di cui la Svizzera è membro dal 2004 e che promuove l’educazione, la ricerca e la memoria sull’Olocausto in tutto il mondo.
La Svizzera considera che l’antisemitismo rientri nel fenomeno generale del razzismo. Tuttavia occorre tenere conto delle particolarità e delle costanti storiche dell’antisemitismo nelle misure di prevenzione e di lotta all’ostilità antiebraica.
Cfr. definizione ECRI
Gli atteggiamenti ostili nei confronti delle persone ebree rilevati nell’indagine sulla convivenza in Svizzera CiS sono leggermente diminuiti nel 2022. Gli episodi segnalati, i casi di consulenza e quelli giuridici sono invece in costante aumento. Globalmente, l’antisemitismo sta diventando sempre più visibile. L’aumento è particolarmente evidente su Internet.
Avvenimenti mondiali e crisi come la pandemia di Covid19, la guerra in Ucraina o la spirale di violenza in Medio Oriente spesso scatenano immediatamente e in gran misura episodi di antisemitismo ed altre forme di casi di razzismo. Dopo il 7 ottobre 2023, ad esempio, la Federazione Israelitica Svizzera (SIG) ha registrato un aumento dei casi di antisemitismo dieci volte sopra la media. Anche la Coordination Intercommunautaire contre l’Antisémitisme et la Diffamation (CICAD) segnala un aumento massiccio degli episodi di antisemitismo.
Questo dimostra che l'antisemitismo non può essere considerato un problema degli estremi politici, bensì un fenomeno ampiamente radicato nella società svizzera. Sebbene l'indice dell'Ufficio federale di statistica (UST) sull'ostilità verso le persone di religione ebraica sia leggermente diminuito dal 2016, nel 2022 si attesta a 1,82 su una scala da 1 (rifiuto di questa ostilità) a 4 (approvazione di questa ostilità).
Per ulteriori dati, vedere razzismo in cifre.
Le persone vittima di antisemitismo sono più propense a rivolgersi a persone di fiducia o ad avvalersi di offerte di consulenza di organizzazioni che si occupano specificamente di antisemitismo. I rapporti delle seguenti organizzazioni sono quindi particolarmente importanti per rilevarne la portata:
Lo studio sulle esperienze e percezioni dell’antisemitismo tra gli ebrei in Svizzera pubblicato nel 2020 («Erfahrungen und Wahrnehmungen von Antisemitismus unter Jüdinnen und Juden in der Schweiz») è giunto alla conclusione che, globalmente, gli ebrei in Svizzera sono meno preoccupati rispetto a quelli di altri Paesi europei. Di fatto, le aggressioni verbali e fisiche contro gli ebrei e gli atti di vandalismo contro i loro beni sono meno frequenti. Allo stesso tempo, però, più della metà delle persone intervistate considera l’antisemitismo un problema sociale di attualità. Inoltre, gli ebrei ortodossi e quelli che indossano la kippah in pubblico o frequentano regolarmente la sinagoga a volte non si sentono al sicuro.
La minoranza ebraica in Svizzera conta 17 300 persone, vale a dire circa lo 0,2 % della popolazione residente permanente di 15 anni e più (Cfr. BFS, Religioni). Oltre la metà vive nel Cantone di Zurigo e nella regione del Lemano. La comunità ebraica è riconosciuta dal diritto pubblico in sei Cantoni (BS, FR, BE, SG, VD e ZH). La comunità di Zurigo e quella di Vaud hanno mantenuto la forma di associazione di diritto privato.
Oltre agli jenisch e ai sinti/manouches, anche gli ebrei sono riconosciuti come minoranza nazionale in Svizzera. Quasi tutte le comunità ebraiche fanno parte delle due organizzazioni mantello: la Federazione svizzera delle comunità israelite FSCI e la Piattaforma degli ebrei liberali in Svizzera PLJS. Le poche comunità che non fanno capo a un’organizzazione mantello sono associate alla FSCI.
Le misure statali contro l’antisemitismo puntano a proteggere le singole persone, non la religione.
Nel giugno del 2021, in adempimento di un postulato, il Consiglio federale ha adottato un rapporto sui possibili campi d’applicazione della definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA. Il rapporto giunge alla conclusione che questa definizione può essere utile come guida complementare per l’identificazione degli episodi di antisemitismo nel quadro delle numerose misure di lotta all’antisemitismo in Svizzera. Il rapporto si basa su:
Nelle sue raccomandazioni, il Consiglio federale ha incaricato il SLR di elaborare, assieme ai partner a livello federale e cantonale, una strategia coordinata di informazione e sensibilizzazione attiva in materia di razzismo e antisemitismo. Nel frattempo, il SLR ha allestito una panoramica dei servizi competenti per la lotta all’antisemitismo nei Cantoni e nelle Città, attivando con i suoi partner la Piattaforma contro l’antisemitismo finalizzata alla trasmissione delle conoscenze, alla sensibilizzazione e alla messa in rete degli attori interessati.
Il SLR sostiene con aiuti finanziari progetti contro l’antisemitismo, soprattutto nelle scuole (cfr. SLR, Aiuti finanziari).
Sia la Federazione svizzera delle comunità israelite FSIC sia il Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazione CICAD hanno registrato un aumento marcato degli episodi antisemiti online. Nel 2022 le teorie cospirazioniste hanno rappresentato il 57 % del totale degli episodi segnalati. La CFR ha rilevato che durante la pandemia di coronavirus le teorie cospirazioniste antisemite già in circolazione hanno acquisito nuovo slancio e gli episodi di antisemitismo sono cresciuti (cfr. Tangram 45).
Nel settembre del 2023, il Consiglio nazionale ha accolto il postulato 21.4137 «Episodi di razzismo e antisemitismo legati alla pandemia di Covid-19» che incarica il Consiglio federale di elaborare un rapporto sulle conoscenze acquisite in merito agli episodi di antisemitismo occorsi durante le manifestazioni contro le misure anti-COVID e di esaminare i provvedimenti possibili o già previsti per far fronte a questo fenomeno.
Nel 1988, la Svizzera ha ratificato la Convenzione-quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali, impegnandosi a promuovere condizioni atte a permettere alle minoranze nazionali di conservare e sviluppare la loro cultura, nonché di preservare la loro identità e la loro religione. In virtù della convenzione, la Svizzera si impegna ad adottare misure appropriate per proteggere le minoranze: garantire la partecipazione della minoranza ebraica alla vita pubblica a livello cantonale e federale (racc. 205), perseguire l’utilizzo di simboli nazisti e attuare efficacemente le misure per combattere i crimini d’odio contro le minoranze nazionali (racc.132 e 133). Inoltre, il Comitato consultivo ha invitato le autorità cantonali a includere nei materiali didattici informazioni sulla presenza storica della minoranza ebraica nel Paese e sul contributo da questa ha fornito alla storia della Svizzera (racc. 175).
La sicurezza delle persone ebree e delle istituzioni ebraiche resta una sfida. Sulla base dell’ordinanza sulle misure a sostegno della sicurezza delle minoranze bisognose di particolare protezione (OMSM; RS 311.039.6), dal 2020 fedpol concede aiuti finanziari per le misure di protezione corrispondenti.
Cfr. Protezione delle minoranze: previsti maggiori aiuti finanziari
Diversi interventi parlamentari chiedono di vietare l’uso pubblico di simboli nazionalsocialisti. In un rapporto del 2022 sul divieto di simboli nazionalsocialisti, discriminatori, razzisti, estremisti e inneggianti alla violenza, l’Ufficio federale di giustizia ha concluso che il divieto potrebbe in linea di principio essere introdotto, ma che la sua realizzazione concreta sarebbe impegnativa (cfr. Rapporto sul divieto di simboli nazionalsocialisti e razzisti).
La trattazione nelle Camere federali non è ancora conclusa.
Nell’aprile del 2023, il Consiglio federale ha deciso di realizzare nella Città di Berna un memoriale per le vittime del nazionalsocialismo che sarà accessibile a tutti. Inoltre, a San Gallo verrà creato un sito nazionale per favorire la consapevolezza e le relazioni transfrontaliere su questo tema.
Ultima modifica 26.02.2024
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