In primo piano: salute mentale e ambiente di lavoro inclusivo

I disturbi di salute mentale sono tuttora un tabù. Nel mondo del lavoro, in particolare, sono fonte di timori: per le persone che ne sono affette di perdere il posto di lavoro o di non esserne all’altezza e per i datori di lavoro di non sapere come interagire con i dipendenti interessati dal problema. Parlarne in modo aperto e informato va a vantaggio di entrambe le parti.

Malattia mentale e capacità di lavorare non si escludono a vicenda. Per esempio, il 20 per cento di tutti i dipendenti ha già incontrato difficoltà sul lavoro riconducibili a un problema di salute mentale. Ciò che rende tutto più difficile, tuttavia, è che il tema resta un tabù. In caso di emicrania o di una gamba fratturata, ci si assenta dal lavoro senza problemi. In caso di attacchi di panico improvvisi o di disturbi dell’umore, invece, tutto si complica. I problemi di salute mentale provocano assenze prolungate, malumori nel team o un malessere generalizzato. In questi casi sono d’aiuto la sensibilizzazione, la conoscenza e la trasparenza. Affrontando l’argomento in modo proattivo si possono prevenire o ridurre al minimo le assenze dal lavoro, a tutto vantaggio sia dei datori di lavoro che delle persone direttamente interessate. Di seguito trovate due guide pratiche da scaricare: una orientata alle esigenze delle persone con disturbi di salute mentale e l’altra per le aziende e i datori di lavoro.

https://www.edi.admin.ch/content/edi/it/home/fachstellen/ufpd/pari-opportunita/gleichstellung-und-arbeit/berufliche-inklusion-/psychische-gesundheit-und-arbeit.html