Dalla valutazione della LDis è emerso che, dall’entrata in vigore della legge, le possibilità dei disabili di esercitare un’attività lucrativa sono sostanzialmente rimaste invariate. L’accesso al mercato del lavoro primario è ancora difficile soprattutto per le persone con disabilità psichiche. Per questo motivo, l’ulteriore sviluppo dell’AI intende sostenere gli assicurati colpiti da infermità psichiche più tempestivamente e con maggiore efficienza e coordinamento.
Purtroppo la speranza espressa nel messaggio sulla LDis, che la Confederazione in qualità di datore di lavoro potesse dare un segnale ai Cantoni, non si è finora concretizzata. Nell’economia privata, l’impegno per un mondo del lavoro inclusivo varia molto da impresa a impresa. Gli esempi di buona prassi vengono inoltre divulgati troppo poco, con la conseguenza, fra l’altro, che il potenziale di attuazione delle pari opportunità nel mondo del lavoro resta spesso inutilizzato. Una situazione, questa, dovuta anche a barriere sociali quali la scarsa fiducia nella capacità di rendimento delle persone disabili o paure e reticenze più generali. Per tale motivo resta fondamentale l’attività di sensibilizzazione e informazione sulle possibilità per realizzare un ambiente di lavoro inclusivo.
