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ComunicazioniPubblicato il 20 agosto 2025

Revisione della legge sulle epidemie per migliorare la gestione delle crisi sanitarie

Il Consiglio federale intende proteggere meglio la salute della popolazione da future pandemie. Propone quindi una modifica della legge sulle epidemie (LEp) nell’intento di ottimizzare la collaborazione tra la Confederazione e i Cantoni e lottare contro le minacce rappresentate dalle malattie trasmissibili o dalle resistenze agli antibiotici. In particolare sarà precisata la ripartizione delle competenze tra i vari livelli statali. Il Consiglio federale ha trasmesso il relativo messaggio al Parlamento nella seduta del 20 agosto 2025.

La conseillère fédérale Elisabeth Baume-Schneider, au centre, s'adresse aux médias aux côtés de Lukas Engelberger, conseiller d'État et président de la Conférence suisse des directrices et directeurs cantonaux du département de la santé (CDS), à droite, et d'Anne Levy, directrice de l'Office fédéral de la santé publique (OFSP), lors de la conférence de presse du Conseil fédéral consacrée à la révision de la loi sur les épidémies.

Durante la pandemia di COVID-19, la LEp si è dimostrata nel complesso un valido strumento. È tuttavia necessario intervenire in alcuni ambiti per migliorare la prevenzione e la gestione delle crisi sanitarie future. La revisione della LEp si prefigge di proteggere meglio la popolazione dalle malattie trasmissibili, ma anche di lottare contro le resistenze agli antibiotici. Tiene conto dei pareri espressi da numerosi attori nel corso della procedura di consultazione e dei risultati di diverse valutazioni svolte sulla gestione della pandemia di COVID-19.

Chiarire la ripartizione delle competenze

Il nuovo disciplinamento chiarisce la ripartizione delle competenze tra Confederazione e Cantoni in caso di rischio specifico per la salute pubblica dovuto a una malattia trasmissibile. Li obbliga inoltre a prepararsi alle crisi sanitarie, in particolare predisponendo piani di gestione di crisi, tra cui il Piano pandemico nazionale, che fornisce una visione d’insieme delle misure con cui la Svizzera può prepararsi a una situazione pandemica e gestirla. D’ora in poi, prima di dichiarare una situazione particolare, il Consiglio federale dovrà consultare il Parlamento e i Cantoni, che rimangono i principali responsabili di imporre restrizioni, quali eventuali divieti di svolgere manifestazioni in caso di crisi. Se si rivelerà necessario, la Confederazione avrà tuttavia la competenza di ordinare misure su scala nazionale, come l’obbligo di indossare la mascherina sui trasporti pubblici.

Il disegno prevede altresì che i Cantoni dovranno facilitare l’accesso alla vaccinazione, in particolare nelle farmacie. La Confederazione potrà utilizzare i dati anonimizzati degli assicuratori-malattie per elaborare e attuare provvedimenti di vaccinazione e verificarne l’efficacia. Nella LEp sarà inoltre integrata una parte della legge COVID-19, segnatamente per quanto riguarda gli aiuti finanziari all’economia quando subisce pesanti perdite indotte dai provvedimenti adottati nella situazione particolare o straordinaria.

Rafforzare la sorveglianza

La pandemia di COVID-19 ha messo in luce l’importanza dei sistemi che consentono di valutare rapidamente la situazione epidemiologica e di predisporre tempestivamente provvedimenti adeguati. Il nuovo disciplinamento prevede la digitalizzazione, una migliore interconnessione e il rafforzamento dei sistemi e dei metodi di sorveglianza delle malattie trasmissibili, come il sistema nazionale di dichiarazione, il monitoraggio delle acque reflue e il sequenziamento genetico di alcuni agenti patogeni. Rafforzare i sistemi di sorveglianza a livello nazionale permetterà di identificare più rapidamente le nuove minacce e di valutare meglio l’impatto delle misure adottate dai Cantoni o dalla Confederazione.

Assicurare l’approvvigionamento con materiale medico importante

Il materiale medico, come i vaccini, le mascherine igieniche e di protezione delle vie respiratorie, le siringhe o i dispositivi di protezione, è essenziale per lottare contro le epidemie. In linea di principio l’approvvigionamento compete ai Cantoni e al settore privato, tuttavia la revisione precisa ed estende la competenza sussidiaria del Consiglio federale in materia. Il disegno prevede che il Consiglio federale possa far produrre direttamente materiale medico importante qualora i Cantoni o il settore privato non siano in grado di farlo. In caso di rischio specifico per la salute pubblica, le istituzioni sanitarie dovranno notificare le loro scorte di materiale medico importante e le capacità di posti letto ospedalieri, nonché costituire riserve, per esempio di mascherine. La revisione della legge prevede anche di ottimizzare il finanziamento dei vaccini, dei test e dei medicamenti acquistati dalla Confederazione semplificandone le regole e ampliandone le possibilità.

Lottare contro le resistenze agli antibiotici

Il numero crescente di agenti patogeni resistenti agli antibiotici rappresenta un’ulteriore minaccia per la salute pubblica. La revisione parziale della legge prevede quindi di introdurre nuove misure per lottare contro le resistenze agli antibiotici e prevenire le infezioni associate alle cure (infezioni nosocomiali). La messa a disposizione di antibiotici sarà incoraggiata da incentivi finanziari per promuovere lo sviluppo di nuovi antibiotici e la ricerca in materia e garantirne la disponibilità in Svizzera. Sarà rafforzato anche l’approccio One Health, che riconosce l’interdipendenza tra la salute umana, animale e vegetale e l’ambiente.

Per approfondimenti:

Revisione della legge sulle epidemie

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