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ComunicazioniPubblicato il 11 novembre 2025

Violenza domestica, sessuale e di genere: avviata la prima campagna nazionale di prevenzione

L’11 novembre 2025, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha dato il via alla prima campagna nazionale di prevenzione della violenza domestica, sessuale e di genere. Elaborata dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo, in collaborazione con la Confederazione, i Cantoni, i Comuni e numerose organizzazioni della società civile, la campagna mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e si rivolgerà a diversi destinatari. Avrà una durata pluriennale.

In Svizzera, la violenza domestica, sessuale e di genere causa ogni giorno enormi sofferenze con conseguenze negative per le persone coinvolte e per l’intera società. Con la prima campagna nazionale, la Confederazione intende rafforzare la prevenzione di queste forme di violenza, ancora molto diffuse. Nel 2024 la polizia ha registrato 21 127 reati nell’ambito della violenza domestica, un aumento del 6 per cento rispetto all’anno precedente e un valore che rappresenta circa il 40 per cento di tutti i reati registrati dalla polizia. Il 70 per cento delle vittime è costituito da donne. Più della metà degli omicidi commessi in Svizzera avviene nell’ambito domestico. Secondo i dati delle ONG, nel 2025 il numero dei femminicidi è in aumento.

Gruppi target diversi, un messaggio unico: l’uguaglianza previene la violenza

Uno degli obiettivi principali della campagna di prevenzione è offrire sostegno ai diversi gruppi di persone coinvolte. In una prima fase, la campagna è destinata anzitutto alle vittime, in una seconda fase alle persone loro vicine e in una terza fase alle persone violente o potenzialmente violente. La campagna si estenderà su più anni. Le persone interessate possono trovare informazioni, consigli e offerte di sostegno adatte alla loro situazione sul sito www.senza-violenza.ch Non appena il numero nazionale per l’assistenza alle vittime 142 sarà operativo, nel maggio del 2026, la campagna ne promuoverà la diffusione. Questo numero unico nazionale permetterà infatti a ogni persona coinvolta di ricevere sostegno facilmente e in qualsiasi momento. I contenuti della campagna, veicolati tramite manifesti affissi in tutto il Paese e attraverso i social media, sono disponibili nelle quattro lingue nazionali, nelle altre lingue più parlate in Svizzera (inglese, spagnolo, portoghese e albanese), nonché in lingua facile.

Le immagini della campagna mostrano scene di vita quotidiana, in cui sono visibili squilibri di potere e primi segnali d’allarme che possono preludere alla violenza. La campagna di prevenzione si articola attorno allo slogan «L’uguaglianza previene la violenza». La violenza nasce spesso da disuguaglianze di potere: la dipendenza economica, per esempio, può rendere più difficile, per le vittime, interrompere una relazione violenta; viceversa, una persona che considera l’altra su un piano di parità tende a sviluppare risposte più adeguate rispetto al ricorso alla violenza. L’uguaglianza rappresenta quindi un fattore che contribuisce a ridurre la violenza, poiché promuove relazioni fondate sulla parità, sul dialogo, sull’autonomia e sul rispetto reciproco.

Ampio sostegno e strategia di lungo respiro

La lotta contro la violenza domestica, sessuale e di genere richiede una stretta collaborazione tra Confederazione, Cantoni, Città, Comuni e ONG. Sono numerose le autorità e le organizzazioni della società civile che hanno preso parte all’elaborazione della campagna (v. riquadro). Alla conferenza stampa che ne segna l’avvio, oltre alla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, erano presenti anche il consigliere di Stato Mathias Reynard, presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali CDOS, la consigliera di Stato Stephanie Eymann, membro della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia CDDGP e Anna-Béatrice Schmaltz, rappresentante delle ONG della Rete Convenzione di Istanbul.

La campagna si inserisce nella Strategia Parità 2030 della Confederazione e attua quattro mozioni parlamentari depositate, rispettivamente, dalla consigliera agli Stati Marianne Maret, dalle consigliere nazionali Jacqueline de Quattro e Tamara Funiciello, nonché dalla Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale. Risponde inoltre ai requisiti della Convenzione di Istanbul, in vigore in Svizzera dal 2018, e costituisce uno dei punti centrali del relativo piano d’azione, che pone l’accento sulle cause della violenza. Questa campagna nazionale integra le numerose iniziative di prevenzione già adottate da Confederazione, Cantoni, Comuni e società civile. Sarà oggetto di un monitoraggio e di una valutazione sistematica, al fine di misurarne gli effetti e di apportare eventuali adeguamenti mirati.

L’elaborazione della campagna ha beneficiato del sostegno di un’ampia alleanza di organizzazioni governative e non governative.

  • Diversi organi federali (Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo (UFU), Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), Ufficio federale dello sport (UFSPO), Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), Ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità (UFPD), Esercito svizzero)
  • Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS)
  • Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP), rappresentata dalla Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC)
  • Conferenza svizzera contro la violenza domestica (CSVD)
  • Conferenza svizzera delle/dei delegate/i alla parità (CPS)
  • Conferenza svizzera per l’aiuto alle vittime (CSUC-LAV)
  • Unione delle città svizzere (UCS)
  • Rete di ONG per l’attuazione della Convenzione di Istanbul rappresentata dall’ONG Frieda (campagna «16 giorni di attivismo contro la violenza di genere»)
  • Protezione dell’infanzia Svizzera
  • Organizzazione mantello delle case protette per donne della Svizzera e del Liechtenstein (DAO)

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Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo UFU
Comunicazione
+41 58 464 68 23
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